L’aula multimediale del futuro

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L’Istituto superiore “E. Fermi” di Mantova ha realizzato ed inaugurato in data 20 Marzo 2013 la nuova aula Origami Desk. Essa si basa sulla metodologia TEAL (Technology Enabled Active Learning) messa a punto dal dipartimento di Fisica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) nel 2008. Al MIT questa metodologia nasce per sostituire le grandi aula ad anfiteatro , con aule high-tech e un format di insegnamento che integra le tradizionali lezioni frontali, con simulazioni su computer, problem solving di gruppo e discussioni sempre attive. Infatti i corsi sono progettati su alcuni principi fondamentali:

– Interazione tra insegnante e studente
– Interazione tra studenti
– Eliminazione dell’apprendimento passivo in favore di quello attivo
– Esperimenti sul campo del fenomeno in esame.

L’approccio TEAL viene pensato con l’obiettivo di creare una struttura che coinvolga gli studenti più in profondità, infondendo la bellezza della materia e migliorando così l’insegnamento soprattutto nelle aree della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica.

Il cooperative learning “costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando ‘ambienti di apprendimento’ in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di ‘problem solving di gruppo’, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti.”

Nella nuova aula progettata dal MIT anche la strutturazione dei tavoli gioca un ruolo fondamentale nel favorire il cooperative learning: si trovano tavoli rotondi di circa 8 persone. La suddivisioni in piccoli gruppi migliora l’apprendimento attraverso una completa interattività studente/strumentazione, studente/docente e studente/gruppo.

La nuova aula dell’Istituto superiore “E. Fermi” di Mantova si compone di 3 proiettori multimediali EPSON, che portano a un nuovo livello il mondo della formazione interattiva, in modo simile alle lavagne elettroniche. Si può infatti trasformare qualsiasi piano di proiezione in una superficie interattiva e controllare tutti gli aspetti di un corso o di una lezione tramite una “penna” e il software interno che metta a disposizioni vari tipi di tratto per scrivere, evidenziare, disegnare ecc. L’insegnante può collegare il pc al proiettore, oltre a proiettare il materiale della lezione, si può registrare e catturare tutte le interazioni del docente fatte sul piano di proiezione.

Gli studenti sono posizionati in tavoli da 6 persone, la caratteristica di questi tavoli è la loro combinabilità in varie forme a seconda della tipologia di studio in atto. Ogni studente possiede un ipad e rimanendo semplicemente seduto al proprio posto può collegarlo in modalità wireless al proiettore in modo che tutta la classe possa osservare quello che sta facendo. I docente ha anche a disposizione un computer con un maxi-schermi touch con il quale interagire e proiettare su più piani di proiezioni presenti nell’aula.

Con l’innovazione della tecnologia anche l’apprendimento e l’attività didattica devrebbero subire dei cambianti, in quanto computer, tablet, smartphone ecc stanno via via diventando strumenti cruciali nella vita delle persone. È importante quindi adottare strumenti che vengono usati quotidianamente e sfruttarli per fini educativi. L’apprendimento dai parte dei nativi digitali si è trasformato seguendo più un approccio ‘a link’: non leggono più sequenzialmente un libro, ma integrano, cercano e consultano continuamente più fonti e differenti tipologie di dati multimediali. Passano dal libro, ai motori di ricerca a video e, quindi, anche l’insegnamento tradizionale passivo è diventato limitante e poco stimolante.

Ci ritroviamo però con la maggior parte delle scuole/università dotate di tecnologie arretrate e a volte con insegnanti (immigrati digitali) che hanno meno dimestichezza degli strumenti rispetto ai ragazzi. Forse occorrerebbe iniziare a rinnovare le scuole e anche le università rendendo le tecnologie parte integrante di queste strutture. All’istituto “E.Fermi” di Mantova non sono state fatte ancora statistiche sull’impatto di questa aula per la recente inaugurazione, ma gli insegnanti hanno notato, che le classi più frenetiche e vivaci, hanno tenuto un comportamento più collaborativo e mantenuto un livello maggiore di attenzione.

Beatrice Vincenzi